L’azienda
L’azienda, che indicheremo con E. per ragioni di riservatezza, progetta e produce soluzioni elettroniche Plug & Play (in grado di installarsi senza particolari interventi da parte dell’utente) destinate a sistemi dove affidabilità, durata ed efficienza sono requisiti prioritari. Collabora con i maggiori brand europei nel settore industriale e automotive.
La sfida
Nel 2011 ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ha introdotto e vigilato sull’adozione obbligatoria di misuratori elettronici Smart Metering da parte di tutte le società di servizi multiutility. Si tratta di sistemi che consentono da remoto la telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua, raccogliendo i dati in real time.
E. era stata incaricata, da un’importante multiutility, di sviluppare un contatore gas per il settore industriale che rispondesse alle direttive dell’ARERA in tema di impianti Smart Metering. E. ha deciso di collaborare con Epinoia, affidandoci lo sviluppo di questi particolari contatori.
Le direttive di legge molto precise e stringenti, e i tempi ridottissimi, rendevano il progetto impegnativo. Ad aumentarne la portata sfidante era anche la complessità dell’intero sistema perché si trattava di un prodotto del tutto nuovo: il firmware andava sviluppato per un particolare hardware che doveva essere in grado di dialogare in remoto con il cliente ultimo, ossia la società che erogava il servizio di fornitura del gas. Infine, particolare per nulla secondario, doveva essere una tecnologia embedded in grado di contenere il più possibile i costi.
Una sfida decisamente impegnativa.
La soluzione
L’idea è stata di proporre un progetto completo, in stile Plug & Play. Abbiamo dunque progettato:
- hardware (contatore) con il suo firmware
- un software di gestione del contatore
- un software per inviare i dati validati alla società
La materia è infatti soggetta a obblighi di legge, poiché è un sistema che incide direttamente sulla fatturazione in base ai consumi. Questo significa che deve essere in grado di certificarli secondo precisi criteri, come accade, per fare un esempio, con le pompe di benzina.
La fase operativa di embedded
La normativa incontra l’informatica
“Quando si lavora in un mercato regolamentato è il sistema normativo a dettare le regole e i confini della progettazione.”
Poiché la materia era molto normata, per prima cosa abbiamo studiato tutta la complessa regolamentazione per capire in quali e quanti modi poteva toccare poi la fase operativa di sviluppo e realizzazione. Il firmware e la parte gestionale, infatti, dovevano tenere in considerazione diversi fattori oltre a quelli strettamente tecnici. Per esempio, era obbligatorio che i dispositivi avessero determinate caratteristiche per essere considerati a norma, specifici tempi di risposta, possibilità di blocco in caso di mora, precise variazioni in base alle fasce orarie di erogazione e aggiornamenti continui.
Oltre alla normativa è stato necessario studiare anche il sistema di lettura e gestione della multiutility, perché il nostro progetto doveva dialogare con questo e inviargli dati in grado di essere elaborati.
Sviluppo dell’embedded
“Un sistema embedded deve dialogare con il suo cliente finale: deve saper parlare la sua lingua.”
Studiato bene il quadro normativo entro cui bisognava muoversi, il secondo step è stato quello dello sviluppo tecnico vero e proprio.
Abbiamo progettato un dispositivo con un firmware in grado di memorizzare il flusso dei consumi dell’utente (real time) e di collegarsi da remoto in precise fasce orarie con quello della multiutility.
Poiché il sistema doveva sostenere costi ragionevoli, il contatore è stato progettato a batterie: una soluzione diversa avrebbe inciso sui costi, alzandoli nettamente. Attraverso delle semplici pile stilo, invece, vi era un piccolo consumo di energia solo nel momento in cui il blocco si accendeva, leggeva i dati e li inviava.
La scelta aveva anche un altro importante motivo: evitare il rischio di esplosioni. Il contatore leggeva il flusso del gas e la soluzione a batterie riduceva al minimo la possibilità di scintille.
L’ultimo passaggio è stato quello dei numerosi test di validazione e conformità, per ottenere il marchio IMQ.
I risultati
È stata una sfida realmente importante perché ci ha visti tra i pionieri di un nuovo sistema di rilevazione dei consumi. Abbiamo realizzato un progetto:
- Plug & Play
- conforme a tutti gli standard di legge
- a basso consumo
- in tempi rapidi
Egicom è riuscita a soddisfare le richieste della multiutility committente, che così è entrata nel mercato nei termini previsti dalla legge. E in modo competitivo.
“Operare in un mercato strettamente normato dalla legge richiede competenze particolari e ulteriori, perché il prodotto finale possa superare i rigidi test di controllo. È un mix tra competenze normative e informatiche.”
Massimiliano Maretta, responsabile della divisione Embedded di Epinoia.